Equinozio d'Autunno
- Elisabetta Eusebi
- 22 set
- Tempo di lettura: 2 min

Il 22 settembre di quest’anno, 2025 cade l’equinozio d’autunno: è il momento in cui il Sole attraversa il punto della sua orbita celeste chiamato punto della Bilancia.
In questo giorno il giorno e la notte hanno quasi la stessa durata (dal latino aequus = uguale, nox = notte). Da quel momento, nell’emisfero nord, le giornate cominciano ad accorciarsi rispetto alle notti e il Sole sembra scendere nel cielo, preparando al silenzio e all’interiorità dell’inverno.
La data non è sempre il 22 settembre: può variare dal 22 al 23, più raramente il 21 o il 24, a seconda dell’anno e degli aggiustamenti del calendario.
Dal punto di vista simbolico, l’equinozio rappresenta un portale di equilibrio: luce e ombra si guardano negli occhi, come due forze gemelle che per un istante si bilanciano perfettamente.
È un invito a fermarsi, respirare profondamente, riconoscere ciò che è maturato durante l’estate e prepararsi a lasciare andare, come fanno gli alberi con le loro foglie.
È anche la stagione della rubedo alchemica, l’opera al rosso, in cui la vita raggiunge la sua pienezza e i colori ardenti dell’autunno ne sono il riflesso.
È il tempo della maturazione e del compimento, un ultimo splendore prima del riposo invernale. La natura ci ricorda la ciclicità della vita, invitandoci a raccogliere ciò che abbiamo coltivato e a lasciar andare ciò che non serve più.
Con l’autunno si entra nella rubedo in cui i cibi caldi e avvolgenti raccontano il compimento: zucche, radici, cereali integrali e frutti dai colori intensi come il melograno e l’uva ci preparano al raccoglimento.
Non propongo alcun rituale, ma solo di entrare in uno stato di osservazione per cogliere quegli aspetti magici che ci riportano alla nostra verità, alla bellezza del lasciar andare e alla contemplazione della nostra linfa interiore, qualità essenziale al nutrimento che ci servirà durante il freddo inverno.
I sentimenti che mi suscita questa stagione sono di quiete e rilassatezza, di rinnovata bellezza del silenzio: la forza della vita che si compie e si prepara a morire per rinascere a nuova luce in primavera. Non c’è tristezza in questo tempo, ma una riconnessione con il mondo invisibile che ha pulsato sotto la pelle durante i mesi di yang e che ci ricorda l’impermanenza stessa dell’esistenza.
Shinrei
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